Le violazioni delle norme anti-COVID: sanzioni più severe e restrizioni per i trasgressori
A partire dal 26 marzo scorso, sono state introdotte nuove sanzioni per coloro che violano le misure atte a contenere l’epidemia da COVID-19. Ogni trasgressore rischia una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 400 a 3.000 euro e può arrivare fino a 4.000 euro se la violazione avviene utilizzando un veicolo.
Inoltre, se vengono violate le disposizioni riguardanti pubblici esercizi, attività sportive, ludiche o di intrattenimento, oppure le attività commerciali, imprenditoriali o professionali, può essere imposto il provvedimento immediato di sospensione delle attività per un periodo massimo di 30 giorni.
Per coloro che reincidono nelle violazioni, le sanzioni pecuniarie vengono raddoppiate. Pertanto, le ammende vanno da 800 a 6.000 euro, e possono essere aumentate fino a 8.000 euro se la violazione viene commessa utilizzando un veicolo. Inoltre, la sanzione accessoria viene applicata nella sua massima entità.
Le sanzioni diventano ancora più severe per coloro che, essendo risultati positivi al tampone per il COVID-19, violano l’obbligo di quarantena. In tali casi, le norme in vigore prevedono un’ammenda che va da 500 a 5.000 euro e un periodo di isolamento che può durare da 3 a 18 mesi. Naturalmente, se la violazione delle misure di contenimento è accompagnata da elementi configuranti un reato, la responsabilità penale sussiste.
Si ricorda che queste norme sono state introdotte con l’obiettivo di limitare al massimo gli spostamenti al di fuori della propria abitazione. Tuttavia, sono previste eccezioni per motivi di particolare rilevanza, ad esempio per chi deve recarsi al lavoro, per ragioni di salute o altre necessità essenziali come l’acquisto di generi alimentari per il sostentamento proprio e dei familiari.